Nuova Fiat 500: Recensione e foto dello show di Torino

Come anticipato, c’eravamo anche noi mercoledì 4 luglio 2007, sulla riva del Po al 50esimo compleanno e presentazione della nuova FIAT 500!

Al calare del sole, scendiamo ai Murazzi per assistere allo show allestito per la presentazione della nuova 500 dal gruppo K-Events, regia di Marco Balich, il mago delle feste olimpiche di Torino 2006 con la collaborazione di Gabriel Vacis e di molti altri… presentazione_fiat_500_fiuh_18.jpgL’antipasto della grand soirée, arriva dall’esposizione di centinaia di ‘500’ d’epoca arrivate da tutto il mondo per farsi ammirare! Una non è un’automobile ma un carretto siciliano, il signor Rosario Pratelli l’ha portata fin qui da Partinico, tutta decorata con l’effigie della Madonna, il volto del Santo Leonardo patrono e quello della Beata Pina Suriano, ci sono anche i Pupi e una speciale invocazione perché la piccola siciliana Denise Pipitone possa ritornare a casa.
Una è nientemeno una Ferrari, rossa e alettonata, e un’altra è un sogno di Barbie, carrozzeria rosa confetto e fiori finti sul cruscotto; una è un’icona bizantina, interamente ricoperta di mosaici e arriva da Ravenna; ci sono poi quelle col volante Abarth e naturalmente quelle col plaid da camporella ben piegato sul sedile posteriore.

Ce n’è davvero per tutti i gusti!

Si inizia con la 500 che fu, la macchina che traghettò la vecchia Italia dallo strapaese longanesiano a un’appagata modernità. E allora eccolo, fra spezzoni di film e canzoni vintage, il mitico «cinquino» protagonista del Paese che cambia, con Il vigile secondo Albertone, la famiglia Brambilla che parte per le sue prime vacanze pagate, Coppi che passa la borraccia a Bartali (o viceversa, la discussione è aperta) in un remoto Giro accompagnato da una 500 rosa come la maglia del migliore, Anitona che si tuffa nella fontana di Trevi, e la vita sembra davvero dolce. E poi i matrimoni ancora contadini, con la partenza per il viaggio di nozze, ovviamente in 500, e il banchetto con i parenti impresentabili (ma il professor Vincenzo Gentile, presidente della Sia, la Società italiana di Andrologia, spiegava ieri che per tutta una generazione di oggi ben conservati sessantenni la 500 è stata la prima alcova, e forse sono ben conservati proprio grazie a quella ginnastica). Con il sex spunta il rock e già arrivano i Beatles: la modernità sono quattro voci irripetibili che cantano «I want to hold your hand».

La 500 è la storia d’Italia, dove la gente su questa piccola grande auto ha viaggiato, amato, sperato, insomma vissuto. È una macchinina ma, recita la barzelletta, ci riescono a entrare quattro elefanti. Come? Ma due davanti e due dietro ed eccoli qui per dimostrarlo (i costumi di Giovanna Buzzi sono pura magia). Compie cinquant’anni, la vecchia 500: Claudia Gerini recita Marilyn, ma il suo «Happy birthday» non è per JFK ma per lei, l’auto dei record. Il Po s’incendia, sfrecciano gli acrobati sugli sci d’acqua, la modella Julie Marghilano arriva da Las Vegas per suonare un assolo techno di violino, e appesi a una gru, sospesi nel cielo, 60 acrobati disegnano la silhouette della 500, quella nuova.

L’operazione nostalgia è finita. Il passato diventa futuro. Lauryn Hill canta «Doo Wop» (chissà perchè hanno chiamato proprio lei… n.d.L.) sulla struttura in mezzo al fiume che diventa, finalmente, il ponte che unisce le due rive. La notte s’illumina con i canottieri-fiori, il buio diventa colore, i 15 performer del gruppo israeliano «Mayumana!» recitano con il corpo, i fuochi artificiali fanno esplodere il cielo, dieci auto invadono il ponte e le strade di Torino e una, o sorpresa, sale in cielo: è fatta di polistirolo rigido riempito di elio.
I 7 mila delle tribune sono in delirio, i 100 mila dei Murazzi anche. È il benvenuto a una macchina, ma è anche la celebrazione di una Fiat che «puzzava di morte» (Marchionne dixit) e ora scommette sul futuro, e di una Torino che torna capitale dell’auto e, per una sera, anche d’Italia. Fosse solo uno spot, sarebbe eccessivo. Come festa, è perfetta.

Gli elementi con i quali si è giocato nello show, sono sempre uguali ma sempre meravigliosi se li reinventa la fantasia dell’uomo: l’acqua e l’aria, il fuoco e la terra. Fra attori di strada francesi, cantanti americane, acrobati israeliani, le emozioni sono comunque tante. In più, Torino ci ha messo la scenografia, le rive del suo Po come per un gigantesco son-et-lumière. E se quando i bambini fanno «oh!» sei contento, quando lo fa una città intera sei commosso.

(liberamente tratto da www.lastampa.it)